L’e-learning nella formazione degli adulti: i sei principi dell’Andragogia

Nella progettazione di percorsi formativi in ambito aziendale, in modalità frontale o e-learning, è fondamentale tenere sempre presenti le specificità legate all’adult learning descritte dall’andragogia. In questo articolo racconteremo queste teorie, provando a spiegare cosa comportano per la progettazione. 

 

ANDRAGOGIA vs. PEDAGOGIA

Il termine “andragogia” viene coniato in analogia con “pedagogia”, che nasceva tradizionalmente in riferimento alla formazione dei bambini. 

L’Andragogia si focalizza sulla specifica formazione ed educazione degli adulti, definita nella Dichiarazione UNESCO di Nairobi del 1976 come «l’insieme dei processi educativi (qualunque ne sia il contenuto, livello o metodo, formali o informali/non formali, che prolunghino o sostituiscano l’educazione iniziale dispensata da istituzioni scolastiche o universitarie, sotto forma di preparazione professionale) grazie ai quali persone considerate adulte dalla propria società di riferimento sviluppano le proprie attitudini, arricchiscono le conoscenze, migliorano le qualificazioni tecniche o professionali, fanno evolvere atteggiamenti e comportamenti nella duplice prospettiva di una crescita integrale dell’uomo e di una sua partecipazione a uno sviluppo socio-economico e culturale integrato».

Oltre al target di riferimento, una differenza tra Andragogia e Pedagogia sta ne focus della formazione: se nella seconda l’attenzione è sull’apprendimento in sé, nella prima si sposta più sulla motivazione, collegando la formazione ad un’applicazione pratica dei contenuti appresi.  

 

I SEI PRINCIPI DELL’ANDRAGOGIA DI KNOWLES

L’Andragogia trova il suo principale esponente in Malcolm Knowles, che sviluppa i suoi principi con progressive modifiche tra gli anni Settanta e Novanta, per giungere ai sei definitivi che conosciamo oggi. 

1. Bisogno di conoscere

Per l’adulto è fondamentale sapere perché è necessario che apprenda qualcosa. Conoscere i vantaggi dell’apprendimento, infatti, risulta un fattore fortemente motivante, sia che queste ragioni siano legate a un miglioramento della qualità della vita o sia che portino a un aumento dell’efficienza delle performance lavorative

2. Esperienza 

Rispetto ad apprendenti di età inferiore, gli adulti vantano una maggiore esperienza e, nella maggior parte dei casi, derivano la propria identità da tale background. Ciò implica, da un lato, che la formazione degli adulti può ottenere risultati migliori se poggia su conoscenze e competenze pregresse, con percorsi individualizzati a livello di strategie e modalità. D’altra parte, l’esperienza può portare a una maggiore rigidità mentale, rendendo ancora più importante l’adattamento dei percorsi ai reali bisogni degli apprendenti. 

3. Concetto di sé 

Con l’età adulta, l’apprendente acquista maggiore consapevolezza di sé e passa dalla dipendenza tipica del bambino a un grado sempre più alto di autonomia. In occasioni di formazione, dunque, è fondamentale che l’adulto percepisca questa indipendenza, avendo la possibilità di compiere in prima persona scelte legate al percorso. 

4. Essere pronti (disponibilità ad apprendere)

Come già detto, l’apprendimento negli adulti deve essere legato a situazioni di bisogno contingenti: la motivazione deriva dalla consapevolezza che i concetti appresi siano utili per risolvere problemi reali della vita quotidiana, personale o lavorativa. 

5. Orientamento al problema

La formazione degli adulti non deve essere focalizzata sui contenuti in sé, ma sui loro utilizzi pratici. A tal proposito, è fondamentale che competenze, conoscenze e abilità siano presentate dal docente secondo questa prospettiva, affinché un adulto sia più propenso ad apprendere

6. Motivazione intrinseca

L’ultimo principio dell’Andragogia, ma non certo per importanza, riguarda la motivazione legata all’apprendimento. Per lo specifico caso degli adulti, infatti, è dimostrato che le motivazioni interne siano in ogni caso più forti di quelle esterne, come premi o incentivi. A questo si lega l’autodeterminazione (Deci e Ryan, 1985), teoria secondo la quale le persone sono spinte a cambiare da bisogni innati, quali competenza, autonomia e relazione: sfruttando questi meccanismi, dunque, l’insegnante può agire da facilitatore facendo in modo che sia lo studente stesso ad automotivarsi

 

L’ANDRAGOGIA NELL’E-LEARNING

Cosa implica tutto ciò per la progettazione di percorsi formativi per adulti in modalità digitale?
Senza dubbio l’Andragogia e i suoi principi offrono validi spunti per l’organizzazione della formazione e-learning, soprattutto per quanto concerne l’aumento di motivazione ed engagement degli apprendenti. La possibilità di avere una formazione on demand, infatti, si lega alla necessità di applicazioni pratiche, poiché le risorse possono essere disponibili nel momento del bisogno, quando l’adulto è più pronto per apprendere. Allo stesso modo, l’accesso volontario e autonomo ai contenuti di un’Academy aziendale risponde al bisogno di gestione autonoma del proprio percorso formativo, sfruttando la motivazione intrinseca alla crescita. 

 

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RIFERIMENTI

XIX Conferenza dell’UNESCO (1976), Recommendation on the development of adult education
Deci, E.L. e Ryan, R.M. (1985a). The General Causality Orientation Scale: Self determination in personality. Journal of Research in Personality, 19, 109- 134.
Deci, E.L. e Ryan, R. M. (1985b). Intrinsic motivation and self-determination in human behavior. Plenurn Press, New York.

 

 

 

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