Design Thinking: soluzioni innovative per la progettazione didattica
Una volta definiti gli obiettivi di apprendimento, il passaggio successivo della progettazione didattica è la definizione di tutti gli elementi del percorso formativo, sia frontale che in e-learning, la quale può avvalersi, per la ricerca di soluzioni innovative, di modelli come il design thinking.
Quali processi comprende questo modello e quali benefici apporta alla progettazione? Continua a leggere per saperne di più.
COS’È IL DESIGN THINKING?
Il design thinking è una metodologia che nasce a Stanford e si diffonde poi nel resto degli USA, Canada e in gran parte d’Europa per la sua validità in termini di risoluzione dei problemi. La novità di questo approccio riguarda l’applicazione combinata di pensiero creativo e metodo scientifico alla ricerca di soluzioni innovative, che permette di idearne di nuove e anticiparne le possibili ricadute prima di selezionare la più efficace.
I CARDINI DEL DESIGN THINKING
Il primo cardine del design thinking è senza dubbio la creatività, ovvero l’utilizzo di strumenti e metodologie di lavoro che favoriscano la generazione di idee.
Nell’ottica di un approccio creativo-scientifico, tuttavia, a questo si aggiunge la prototipizzazione, ovvero la realizzazione di una “versione di prova” della soluzione ideata (o più di una) per testarla e identificarne punti di forza e debolezza all’interno dello specifico contesto di riferimento.
All’interno del processo, inoltre, risulta fondamentale l’apporto dell’utente, il quale viene coinvolto nella valutazione delle idee e nel testing della soluzione, poiché ne sarà egli stesso il primo beneficiario.
Infine, ultimo elemento caratterizzante di questa metodologia riguarda la durata, che è per definizione variabile in quanto il processo è formato da fasi convergenti e divergenti dinamiche, quindi non anticipabili.
IL DESIGN THINKING NELLA PROGETTAZIONE DIDATTICA
Le caratteristiche del design thinking viste finora rendono chiaro come questa metodologia possa essere applicata alla progettazione didattica, poiché di fatto ne ricalca le fasi costituenti.
L’approccio analitico e il coinvolgimento dell’utente sono elementi fortemente necessari nell’iniziale fase di analisi dei bisogni di cui abbiamo discusso nel precedente articolo. In aggiunta, il design thinking sembra particolarmente adatto a guidare la fase che nel modello ISD ADDIE prende il nome di “Design” o progettazione vera e propria, ovvero la pianificazione e prototipizzazione di tutti gli elementi coinvolti nel processo formativo.
IL CREATIVE PROBLEM SOLVING
Il paradigma del design thinking può acquisire diverse forme, ognuna con le proprie peculiarità e più adatta a determinati ambiti di utilizzo. La Sprint Execution (“esecuzione scattante”) prevede la distribuzione e il testing di prodotti-prototipo tra i consumatori, per raccogliere feedback da utilizzare per migliorare il prodotto stesso. La Creative Confidence (“sicurezza creativa”) ha l’obiettivo di coinvolgere tutti gli attori nel processo creativo al fine di renderli più fiduciosi. L’Innovation of Meaning (“innovazione di significato”) punta alla ricerca di nuove direzioni per proporre esperienze di valore per gli utenti.
La forma che meglio si presta all’applicazione alla progettazione didattica è però il Creative Problem Solving, la metodologia che mira a risolvere problemi complessi utilizzando forme di pensiero misto analitico e creativo, come è proprio del design thinking. Lo scopo della fase di “Design” della progettazione è infatti risolvere un semplice problema: come raggiungere gli obiettivi di apprendimento prefissati a partire dalle conoscenze e competenze attuali degli studenti? Il rischio, in questo caso, è limitarsi all’utilizzo di soluzioni note e non specificatamente studiate per il contesto di riferimento, il che diminuisce senza dubbio l’efficacia che l’intervento formativo può avere.
Al contrario, il creative problem solving suggerisce di inserire una fase divergente di ideazione, un vero e proprio brainstorming il cui obiettivo primario è la raccolta di più soluzioni possibili. Il risultato di questo processo è l’insieme dei possibili percorsi formativi e pacchetti di materiali e attività didattiche e para-didattiche, che verranno in seguito analizzati e tra le quali verranno selezionati quelli da prototipare e testare.
Se parliamo di e-learning, il prototipo di un corso di formazione digitale è solitamente presentato in forma di storyboard, una descrizione grafica di tutti gli elementi multimediali che andranno a costituire la lezione, utile a pre-visualizzare il risultato finale. Vuoi sapere come si costruisce uno storyboard e perché è un passaggio così utile nella progettazione? Leggi il nostro prossimo articolo.
RIFERIMENTI
Osservatorio del Politecnico di Milano, Mapping Design Thinking: Transformations, Application and Evolutions
Wikipedia, Design Thinking
Door to Innovation, Che cos’è il Design Thinking?