E-learning o formazione frontale? Meglio il blended training!

Nel nostro ultimo articolo abbiamo parlato della sfida senza fine tra e-learning e formazione frontale, spiegando come la formazione digitale può aiutare a risolvere numerosi problemi collegati a coinvolgimento, costi e controllo. In questo articolo proveremo a descrivere quale ruolo viene assegnato alla fase frontale e come il blended training può incrementare l’efficacia del processo formativo. 

COMPETENZE TECNICHE E COMPETENZE TRASVERSALI: DAL DIZIONARIO ALLA PRATICA  

Partiamo con alcune definizioni di base. Il blended training (o formazione mista) è il risultato di un mix di metodi di formazione digitale e tradizionale, prevedendo l’uso di e-learning per alcuni scopi specifici e di lezioni frontali per alcuni altri. 

L’e-learning appare particolarmente efficace quando si parla di competenze trasversali, ovvero “aspetti o tratti della personalità quali la competitività, la capacità di negoziazione, la motivazione o la capacità di lavorare in gruppo”. Questa tipologia di competenze è stata spesso messa da parte nella formazione aziendale, in favore delle competenze tecniche: quelle abilità e competenze, orizzontali o verticali, richieste ad un dipendente per portare a termine i suoi compiti. Basandosi su “coppie binarie” e potendo essere misurate e testate con precisione, le competenze tecniche si prestano particolarmente bene all’e-learning: l’approccio “se questo, allora quello” è infatti molto simile alla logica dei computer e assicura una chiara discriminazione tra giusto e sbagliato. Al contrario, la formazione per le competenze trasversali implica un gran numero di diverse opinioni e percezioni del mondo: questa soggettività necessita di essere esplorata attraverso l’interazione umana

 

CARATTERISTICHE PERSONALI: COME IL BLENDED TRAINING PUÒ AIUTARE

Si crede tradizionalmente che la formazione per le competenze tecniche non richieda per nulla interazione in classe, mentre quella per le competenze trasversali non possa prescindere dalle lezioni frontali. In verità, nessuna delle due cose è del tutto vera. Lavorando con un gran numero di organizzazioni in diverse aree di business, abbiamo imparato che approcci diversi possono aiutare a raggiungere obiettivi diversi, ma il blended learning è spesso la soluzione preferibile per ottenere i risultati migliori

Perché? Tutto dipende da come è strutturato il processo formativo e da quanto si vuole che il proprio periodo di apprendimento risulti valido ed efficace per gli studenti. Basti pensare a come ogni apprendente abbia un diverso bagaglio di conoscenze, così come diversi bisogni in termini di tempo necessario all’acquisizione di nuove informazioni: come si possono affrontare queste caratteristiche individuali quando si ha a disposizione uno stesso numero di ore per formare più persone? 

 

APPRENDIMENTO ADATTIVO ED EFFICACIA: IL NUOVO RUOLO DELLA FASE D’AULA

L’e-learning può risultare utile per superare questo problema, fornendo ad ogni studente un portafoglio di contenuti di apprendimento, dai quali ciascuno può scegliere ed usare in modo adattivo quelli di cui ha bisogno per colmare le proprie lacune. Parleremo di apprendimento adattivo in un prossimo articolo, ma in breve esso implica che il processo di apprendimento venga personalizzato per rispondere ai bisogni specifici dello studente, sulla base di esercizi preliminari per stimare le conoscenze pregresse e di test di progresso per controllare i risultati raggiunti.

Benché gli apprendenti abbiano la possibilità di imparare al proprio ritmo e in qualsiasi momento vogliano, i loro progressi sono sempre monitorati e supervisionati dal formatore, il quale può inviare promemoria a proseguire con le lezioni assegnate o chattare direttamente con i propri studenti. 

A seguito della fase di studio indipendente in e-learning, nella formazione sulle competenze tecniche così come in quella sulle competenze informali incontrare il formatore in classe può essere utile per chiarire qualsiasi dubbio sorto e fissare i contenuti. Certamente, questa lezione frontale è di gran lunga più efficace, dal momento che i formatori possono sapere con certezza quali siano le conoscenze già acquisite dalla classe. Piuttosto che perdere tempo ed energie a cercare di trovare quell’unico modo di trasmettere contenuti a studenti con metodi di apprendimento molto diversi tra loro, i docenti possono utilizzare questa fase d’aula per massimizzare i risultati di ognuno, potenziando la forza dell’intero percorso di apprendimento. 

 

ACCADEMIA QUIDDIS: IL BLENDED TRAINING A PORTATA DI TUTTI 

Tutte queste premesse ci hanno portato alla creazione della nostra accademia, basata sugli stessi principi che ci hanno guidato nella costruzione della nostra piattaforma e-learning Quiddis: facilità di utilizzo, personalizzabilità ed efficacia

In termini di processo formativo, abbiamo deciso di iniziare il nostro percorso con una serie di questionari di assessment specificatamente creati per coprire le aree-chiave per la crescita del business: conoscere il posizionamento di un’organizzazione in relazione a queste aree, infatti, è il primo passo essenziale per disegnare percorsi formativi su misura per il raggiungimento degli obiettivi desiderati. 

Il blended training è di certo la chiave: mettere insieme le conoscenze della nostra azienda nel creare contenuti di e-learning con la passione ed esperienza dei formatori, ci ha permesso di offrire una soluzione completa che segua ogni organizzazione attraverso l’intero percorso formativo, dall’analisi preliminare all’erogazione delle lezioni. Per saperne di più della nostra accademia, visita la pagina dedicata sul nostro sito Web. 

 

Senza dubbio, tenere la maggior parte dei materiali formativi in cloud ha diversi altri vantaggi, specialmente in termini di sicurezza. Vuoi scoprire come puoi proteggere i tuoi contenuti? Leggi il nostro prossimo articolo

 

RIFERIMENTI: 

Treccani, Dizionario di Economia e Finanza, Definizione di “skill”

 

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