Formazione ai formatori: cinque competenze del docente blended

Abbiamo già parlato di nuova normalità della formazione e del ruolo del docente facilitatore all’interno di questo nuovo contesto didattico: in questo articolo affronteremo il tema della formazione ai formatori, elencando le cinque principali competenze richieste al docente blended.  

 

IL DOCENTE NELLA NUOVA NORMALITÀ DELLA FORMAZIONE

Quando parliamo di formazione oggi, non possiamo prescindere dal citare tutti i cambiamenti – anche sostanziali – che hanno impattato su questo mondo negli ultimi mesi. La diffusione dello smartworking ha modificato il nostro modo di lavorare, con conseguenti ricadute anche sulla formazione aziendale e professionale, sempre meno in presenza. Diventa fondamentale, dunque, costruire percorsi didattici il cui valore possa essere in qualche modo misurato, in modo da garantire, anche a distanza, alti livelli di efficacia e un uso vantaggioso delle risorse – sia temporali che economiche – nel breve e soprattutto nel lungo periodo

In quest’ottica, il ruolo del docente cambia radicalmente: questo si trasforma in una figura di riferimento con competenze che vanno ben oltre la singola lezione, affiancando le aziende nella progettazione dei percorsi formativi e-learning e blended e al contempo fornendo dati sui risultati raggiunti dagli apprendenti.

 

FORMAZIONE AI FORMATORI: QUALI COMPETENZE?

Se il ruolo del docente è così cambiato, dunque, il suo operato non sembra poter prescindere dall’acquisizione di nuove competenze: la formazione ai formatori diventa così un fattore-chiave di questa nuova normalità, da un punto di vista tecnologico ma anche didattico.

Quali sono quindi le competenze richieste ad un docente oggi? Proviamo a vedere le cinque principali qui di seguito.

1. PROGETTAZIONE DIDATTICA 

Come abbiamo più volte ribadito, la didattica digitale – sia e-learning che blended – richiede da parte del docente competenze di progettazione a monte, grazie a cui poter organizzare in anticipo i diversi momenti formativi e gestire eventuali cambiamenti in corso d’opera. Diventa fondamentale, infatti, rendere chiaro e condiviso il progetto didattico, sia all’azienda che agli studenti che dovranno intraprenderlo, in modo da permettere a tutti di conoscere gli obiettivi e poter infine valutarne il raggiungimento

2. VALUTAZIONE DEI RISULTATI

In relazione a quanto appena detto, per un docente che lavori nell’e-learning e nel blended è essenziale utilizzare strumenti di controllo sul percorso di formazione, per monitorare l’andamento e i progressi. In questo, un grande aiuto viene dall’utilizzo di strumenti come le piattaforme LMS e di contenuti formativi tracciabili, grazie ai quali diventa possibile raccogliere dati oggettivi che siano poi condivisibili con chiunque abbia necessità di avere visione del processo.

3. CONOSCENZA DEGLI STRUMENTI TECNOLOGICI

Com’è ovvio, la padronanza di questi strumenti tecnologici non è scontata, ma è anzi spesso una delle prime competenze da acquisire per un docente che abbia sempre lavorato in presenza. La formazione e-learning e blended, infatti, richiede spesso al docente l’utilizzo di numerose soluzioni per costruire un percorso didattico, a seconda della tipologia di materiali che si decide di includere al suo interno, e quindi competenze molto eterogenee. Chiaramente, non è richiesto che il docente le conosca e sappia padroneggiare tutte, ma può sempre rivolgersi a collaboratori o fornitori esterni che lo supportino nelle attività più complesse. Al contrario, due strumenti-chiave dalla cui conoscenza nessun docente sembra poter prescindere sono le piattaforme LMS e i sistemi webinar.

4. TRASPOSIZIONE DELLE STRATEGIE DIDATTICHE

Proprio in virtù dei nuovi strumenti coinvolti, inoltre, tra le competenze richieste al nuovo docente vi è senza dubbio la capacità di trasferire le strategie didattiche tradizionalmente utilizzate in aula anche all’interno dei percorsi digitali e blended. Questo implica, senza dubbio, ancora una volta conoscere le potenzialità degli strumenti e delle tipologie di contenuti formativi a disposizione, sia sincroni che asincroni, e saperli utilizzare secondo le necessità per raggiungere gli obiettivi prefissati.

5. CAPACITÀ DI DELEGA E COLLABORAZIONE

In ultimo, ma non certo per importanza, il formatore coinvolto in percorsi didattici digitali deve essere in grado di delegare parte del proprio lavoro e di collaborare con successo con aziende o specialisti esterni. Questo perché, come abbiamo più volte sottolineato, la formazione e-learning e blended richiede un insieme di competenze tecnologiche, didattiche e organizzative che il docente da solo difficilmente può padroneggiare, rischiando per altro di perdere il focus sul proprio ruolo: per questo è importante costruire una rete di contatti e collaborazioni vincenti che permettano di svolgere il proprio lavoro efficacemente, senza prendere in carico mansioni non necessarie.

 

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