Valutazione nell’e-learning: la sottile arte di dare feedback

Una delle parti più difficili del lavoro di docente è senza dubbio la valutazione, ed in particolare il settimo evento di Gagné: dare feedback. In questo articolo vedremo quali tipologie di feedback possono essere fornite e a quale scopo, con qualche suggerimento per utilizzarle al meglio nell’e-learning

 

FEEDBACK: UNA DEFINIZIONE

Nonostante il termine “feedback” sia ormai largamente utilizzato nella vita quotidiana, è bene specificare cosa identifichi in ambito didattico e, nello specifico, in relazione alla valutazione legata alla formazione tradizione o e-learning. Si tratta, pertanto, delle informazioni restituite allo studente dopo lo svolgimento di un’attività, volte ad informarlo dei risultati raggiunti in termini di performance o conoscenze acquisite. 

Nel tempo sono state sviluppate numerose classificazioni delle tipologie di feedback, distinguendo ad esempio tra quello esterno e interno, da terzi o auto-fornito (Narciss, 2008) o cognitivo e affettivo a seconda che lo scopo sia esplicativo o di incoraggiamento (Nelson e Schunn, 2009). Resta chiaro, tuttavia, che il tipo di feedback sia strettamente legato a due fattori principali: da chi proviene e quale scopo mira a raggiungere. 

 

DIVERSE TIPOLOGIE DI FEEDBACK PER LA VALUTAZIONE

Senza alcuna pretesa di completezza, dunque, proveremo di seguito ad elencare alcune tipologie di feedback che possono tornare utili nella valutazione

  • CONFERMATIVO 

Questo tipo di feedback consiste nell’informare lo studente della correttezza della sua performance o risposta. Sembra importante sottolineare come questa non sia una valutazione vera e propria, in quanto non informa sugli aspetti da migliorare o approfondire, ma miri piuttosto a spronare l’apprendente con l’idea che sia sulla strada giusta, motivandolo a proseguire nella formazione. Si tratta di una tipologia che si adatta ad apprendenti poco avvezzi alla valutazione, in quanto facilmente demotivati, o in contesti dove la formazione in sé è più importante dei risultati raggiunti (come in un percorso di riabilitazione, per esempio). 

  • CORRETTIVO

Questa tipologia di feedback mira a guidare lo studente verso la risposta corretta, pur senza mostrarla direttamente. Si tratta di uno strumento molto utile per i test intermedi o di fine modulo, in quanto sprona l’apprendente a cercare la soluzione e lo aiuta, con questo esercizio, a fissare nella memoria concetti e informazioni prima di proseguire.  

  • DESCRITTIVO O ANALITICO

Così come il feedback correttivo, anche quello descrittivo è volto a supportare lo studente in direzione di un miglioramento della performance, mettendo in luce le informazioni utili e dando suggerimenti per l’approfondimento degli elementi più “deboli”. Anche questa tipologia si adatta ai test intermedi, in quanto può essere annoverata tra i processi formativi più che in quelli squisitamente valutativi. 

  • VALUTATIVO

Il feedback valutativo è quello più “classico”: punta infatti a misurare l’accuratezza, evidenziando performance e risposte corrette e sbagliate, pur senza indicare allo studente la strada per migliorare. Al contrario dei tipi precedenti, può essere utile come valutazione iniziale (pre-assessment), i cui risultati restano noti solo al docente per aiutarlo a costruire il percorso formativo, o finale, per fotografare i risultati raggiunti dagli studenti alla fine del percorso. Lo scopo è, in questo caso, puramente valutativo, in quanto non prevede strategie correttive o di miglioramento successive all’esito.  

  • AUTOVALUTAZIONE E VALUTAZIONE TRA PARI

Focalizzando l’attenzione su chi fornisce il feedback, abbiamo già distinto quello esterno da quello interno. Quest’ultimo, anche detto autovalutazione, si presta particolarmente alle valutazioni intermedie destinate agli adulti, per far percepire loro quel senso di autonomia e controllo descritto dall’Andragogia ed evitare il senso di frustrazione derivato da un feedback negativo. 

Molto utile per l’apprendimento sociale può essere invece la valutazione tra pari, ovvero quel feedback non fornito dall’insegnante, ma dai colleghi del corso. Questa tipologia può essere utile per favorire l’interazione tra gli studenti, evidenziando carenze anche in momenti meno “ufficiali” di una valutazione vera e propria. 

 

IL FEEDBACK NELL’E-LEARNING: COME E QUANDO

Il feedback costituisce una parte fondamentale di ogni progetto formativo, sia dal vivo che in e-learning. Procedendo a una semplificazione, i momenti di valutazione possibili sembrerebbero di fatto tre: pre-assessment, ovvero prima dell’inizio del corso o del singolo modulo per evidenziare il livello dei prerequisiti, test intermedi sul singolo modulo per monitorare l’andamento dei progressi, ed infine test conclusivo per fotografare i risultati raggiunti. Com’è ovvio, ognuno di questi momenti presenta le proprie specificità, in particolare legate allo scopo della valutazione: ad interesse del docente, dello studente ed infine per eventuali certificazioni. La scelta di una tipologia piuttosto che un’altra è inoltre determinata dall’argomento della formazione: temi più “hard” si prestano meglio a feedback correttivi e analitici, mentre per temi più “soft” può essere preferibile una valutazione che non dia informazioni sulla correttezza dei risultati (in quanto questa potrebbe non essere oggettiva). 

 

In generale, qualsiasi siano le modalità prescelte, è preferibile che il feedback abbia determinate caratteristiche perché sia efficace: essere quanto più possibile oggettivo, essere sempre motivante per lo studente (anche quando negativo), focalizzarsi sugli aspetti che lo studente può controllare, essere conciso e chiaro

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