A cosa serve lo SCORM, l’alter ego dei webinar nella formazione blended

Abbiamo spesso parlato di formazione blended, ovvero la didattica ibrida tra modalità frontale e online: in questo articolo parleremo di come utilizzare i pacchetti SCORM, i contenuti in auto-apprendimento asincrono, tracciabili e sicuri da utilizzare in combinazione con i webinar

 

SCORM vs VIDEO: SIMILITUDINI E DIFFERENZE

Quando parliamo di SCORM, facciamo riferimento a quei contenuti didattici da fruire in auto-apprendimento, ovvero in modo autonomo, da remoto, tramite dispositivi propri (PC o smartphone), online o offline a seconda della tipologia di piattaforma su cui sono distribuiti. Trattandosi di contenuti multimediali, tuttavia, questa tipologia di risorsa viene spesso confusa con dei semplici video, rispetto ai quali però presenta diverse differenze sostanziali

Un primo elemento di differenziazione è senza dubbio legato alla tracciabilità: a differenza di un video, infatti, uno SCORM permette al docente (e a chiunque abbia accesso alla reportistica) di avere cognizione del tempo impiegato per lo svolgimento e delle azioni compiute dallo studente. In relazione a quest’ultimo punto, inoltre, gli SCORM si differenziano proprio per la possibilità di interazione: l’utente può cliccare, spostare elementi, rispondere a quiz e persino navigare in modo non lineare tra le risorse, sempre all’interno dello stesso oggetto di apprendimento. In ultimo, ma non di certo per non importanza, lo SCORM consente la formazione adattiva, ovvero la possibilità di costruire diversi percorsi di apprendimento a seconda delle scelte compiute dall’utente o dei risultati raggiunti nei test. 

 

I CONTENUTI ASINCRONI NELLA FORMAZIONE BLENDED

Una volta chiarito quali siano i benefici di uno SCORM dal punto di vista funzionale, è importante capire come questa tipologia di contenuti possa essere utile nella costruzione di percorsi blended, per la formazione asincrona da affiancare ai webinar o alle lezioni frontali. 

Cominciamo col dire che il blended presuppone l’utilizzo combinato di formazione sincrona e asincrona, dove la sincrona può essere rappresentata da qualsiasi forma di didattica dal vivo, online o in aula

L’altro lato del blended, dunque, è rappresentato da contenuti da fruire in autoapprendimento, i quali possono essere più o meno interattivi e coinvolgenti: presentazioni, PDF, video e infine SCORM. Ogni tipologia di contenuto asincrono presenta le proprie caratteristiche, ma sono tutti accomunati dalla possibilità di accesso da remoto tramite dispositivi personali da parte degli studenti. 

 

I BENEFICI DELLO SCORM 

Perché dunque scegliere lo SCORM per la formazione blended, che forse tra i contenuti asincroni è quello meno immediato? Sicuramente la scelta, seppur apparentemente più dispendiosa in termini di tempo di preparazione e di risorse economiche necessarie, presenta dei vantaggi non riscontrabili nelle alternative. 

In primo luogo, come già evidenziato, i contenuti SCORM consentono di avere un grado più o meno alto di interazione: richiedere il compimento di azioni, dunque, aiuta ad aumentare engagement e motivazione, in quanto l’utente si sente direttamente coinvolto nella formazione, pur essendo da solo. Nella costruzione del contenuto è infatti possibile fare uso di diverse strategie didattiche per migliorare l’efficacia, come il micro-learning o la gamification, da selezionare ovviamente in base al target di riferimento

Lo SCORM, inoltre, consente di tracciare con precisione i progressi te i risultati raggiunti dallo studente, in qualche modo annullando la distanza tra docente e studente e permettendo, al contrario, di raccogliere informazioni preziose per l’organizzazione della didattica.

Per finire, gli SCORM hanno due vantaggi cruciali legati a interoperabilità e manutenzione. Il primo fa riferimento alla possibilità di utilizzare questi contenuti in diversi corsi e su diverse piattaforme, trattandosi di un formato standard riconosciuto dalla maggior parte degli LMS. Il secondo fa invece riferimento alla struttura modulare della risorsa, che rende molto più semplice la modifica di singoli elementi al suo interno o di una porzione della lezione, senza intaccare il resto del contenuto. Questo aspetto, in particolare, fa sì che gli investimenti siano redditizi a lungo termine.  

 

COME E QUANDO UTILIZZARE GLI SCORM

Visti i loro diversi benefici, vediamo quando e come può essere utile utilizzare questa tipologia di contenuti all’interno della didattica blended

In particolare grazie alla possibilità di monitoraggio a distanza e costruzione di percorsi adattivi, gli SCORM possono risultare molto efficaci prima della fase d’aula, per svolgere pre-assessment e fornire agli studenti risorse utili per raggiungere i prerequisiti necessari per affrontare il corso, ad ognuno secondo le specifiche esigenze. Al contempo, ciò permette ai docenti di raccogliere informazioni dettagliate sulla classe, con punti di forza e debolezza di ognuno, ancor prima di incontrarla, potendo così strutturare in modo più efficace ed efficiente le ore di lezione sincrona

Dopo la fase d’aula, poi, può essere utile rendere disponibile agli studenti delle registrazioni (del webinar o della lezione frontale), perché restino accessibili anche in futuro: per fare ciò, ristrutturare il video in uno SCORM permette agli studenti di accedere facilmente solo alla porzione di contenuto di interesse, sempre in modo tracciabile e controllato da remoto. In aggiunta, gli SCORM possono essere utili come materiali di approfondimento dei contenuti trattati durante il corso, a disposizione degli allievi per continuare il percorso di apprendimento in autonomia

 

Con la diffusione della didattica blended diventa fondamentale conoscere gli strumenti a disposizione per l’asincrono come per il sincrono, e in che modo questi possano essere utilizzati. In particolare, i contenuti SCORM sembrano ancora essere sconosciuti a molti, pur essendo i più efficaci per la formazione in autoapprendimento

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